Una recente indagine condotta dal Climate and Development Lab (CDL) della Brown University ha messo in luce in modo nitido le connessioni tra gruppi locali contrari ai parchi eolici offshore e realtà con interessi legati al settore dei combustibili fossili.
L’architettura dell’opposizione
Secondo il rapporto “Legal Entanglements: Mapping Connections of Anti-Offshore Wind Groups and their Lawyers in the Eastern United States” (luglio-agosto 2025), i gruppi che appaiono come “comitati locali” vengono sostenuti da think tank conservatori, studi legali e reti finanziate dal settore oil & gas. Queste organizzazioni veicolano disinformazione e avviano azioni legali mire a rallentare o bloccare progetti eolici offshore, ostacolando la transizione verso un’energia pulita.
Il fenomeno non è nuovo: già nel 2023-2024, altri studi della CDL avevano mostrato come queste reti trasferiscano “informazioni di supporto” — expertise, argomentazioni, legali, comunicazione — ai gruppi locali pur mantenendo un’apparenza “grassroots”. In alcuni casi, tra il 2017 e il 2021, il flusso di fondi è stimato in decine di milioni di dollari.
Reazioni e contrattacchi
In risposta alla pubblicazione dello studio, il gruppo Green Oceans ha inviato una richiesta formale a Brown per ritirare i contenuti in cui veniva associato a finanziamenti fossili. Green Oceans afferma di essere un’associazione locale, senza legami con l’industria petrolifera o think tank conservatori, e con fondi esclusivamente da singoli cittadini contrari all’industrializzazione costiera.
Brown University ha rinnovato il proprio impegno a favore della libertà accademica, sottolineando l’importanza di discutere temi controversi e di aprire il dibattito.
Perché è un tema cruciale
- Questa rete sabotatrice ritarda progetti eolici cruciali per ridurre le emissioni e favorire un sistema energetico più sostenibile.
- Le strategie legali e la disinformazione influiscono su percezioni pubbliche, decisioni politiche e costi dei progetti.
- A livello internazionale, tattiche simili stanno emergendo anche in Europa e Australia, dove gruppi locali si ispirano alle strategie sviluppate negli Stati Uniti.
Questo caso mette in evidenza quanto sia cruciale vigilare su come le battaglie energetiche vengano raccontate e percepite dall’opinione pubblica. Per realtà come Creta Energie Speciali S.r.l., impegnata da sempre nella promozione e realizzazione di soluzioni rinnovabili, è essenziale mantenere un approccio basato su trasparenza, dati concreti e rigore scientifico. Solo così possiamo distinguere la critica costruttiva da quelle campagne orchestrate da interessi contrari alla transizione ecologica, e continuare a costruire insieme un futuro energetico più sostenibile e giusto.
🔗 Trovi l’articolo completo qui:
- Times Of India – https://timesofindia.indiatimes.com/education/news/brown-university-faces-legal-pushback-over-research-into-offshore-wind-opposition/articleshow/123513422.cms?utm_source=chatgpt.com
- Greenmove – https://greenmove.hwupgrade.it/news/energie-rinnovabili/una-ricerca-smaschera-i-gruppi-anti-eolico-sono-finanziati-dai-petrolieri-ora-vogliono-censurarla_142533.html