Dal 10 al 12 settembre 2025 Amantea ospiterà la 117ª Conferenza Internazionale AEIT (Associazione Italiana di Elettrotecnica, Elettronica, Automazione, Informatica e Telecomunicazioni).

Si tratta di un ritorno importante in Calabria, dopo oltre quarant’anni, con l’organizzazione locale curata dal gruppo di ricerca dell’Università della Calabria guidato dal professor Daniele Menniti, nell’ambito del GUSEE (Gruppo Universitario Sistemi Elettrici per l’Energia).

Acqua ed energia al centro della discussione

La conferenza non sarà solo un momento di confronto tra studiosi e tecnici a livello internazionale: accanto alle sessioni scientifiche, sono previsti dibattiti aperti al territorio.

Il 10 settembre, l’evento inaugurale si aprirà con due tavole rotonde dedicate all’acqua, risorsa strategica per la Calabria:

  • “La filiera per la tutela dell’acqua. Le opportunità della Calabria”, con taglio tecnico-scientifico, vedrà la partecipazione di rappresentanti regionali, di Sorical, di SVIMEZ e di A2A.
  • “La filiera per la tutela dell’acqua e l’impatto sulla realtà del territorio”, rivolta alle istituzioni locali, con la presenza di Rosaria Succurro (Presidente ANCI Calabria), del senatore Nicola Irto e dei sindaci del territorio.

Nel pomeriggio proseguiranno i lavori con la tavola rotonda “Comunità Energetiche Rinnovabili. Tecnologie, opportunità e sfide per lo sviluppo delle aree interne”, che metterà a confronto accademia, istituzioni e imprese sulle prospettive della transizione energetica in Calabria e nel Mezzogiorno

Perché l’acqua è una risorsa strategica

Oggi la produzione energetica calabrese si basa ancora in larga parte sul gas naturale, che copre oltre 12.000 GWh, contro meno di 900 GWh generati dall’idroelettrico e poco più di 2.000 GWh dall’eolico. Numeri che raccontano una regione ricca di potenzialità rinnovabili, ma ancora fortemente dipendente dalle fonti fossili.

In questo scenario, l’idroelettrico con pompaggio diventa una risorsa chiave: permette di accumulare energia nei momenti di surplus, stabilizzare la rete e integrare meglio la produzione da eolico e fotovoltaico.

Le criticità da affrontare

Un recente studio SVIMEZ–A2A mette in evidenza un problema serio: nel Mezzogiorno, e in particolare in Calabria, le perdite idriche superano il 50% dell’acqua immessa nelle reti. Una fragilità che pesa non solo sull’approvvigionamento quotidiano, ma anche sulla possibilità di utilizzare l’acqua come alleata della transizione energetica.

Rinnovare le infrastrutture diventa quindi una priorità per garantire acqua ai cittadini, all’agricoltura e per sviluppare soluzioni energetiche più efficienti.

Giovani e ricerca in primo piano

Un aspetto originale di questa edizione sarà il coinvolgimento degli studenti dell’Università della Calabria. L’11 settembre, i ragazzi presenteranno lavori innovativi sul tema dell’acqua e del territorio, coordinati da YES Europe, e i migliori saranno premiati con il Premio Isabella Sassi Bonadonna 2025, gestito dall’AEIT: un segnale forte del ruolo che le nuove generazioni possono avere nella costruzione di un futuro sostenibile.

Un’occasione per guardare avanti

AEIT 2025 ad Amantea sarà molto più di una conferenza tecnica: sarà un laboratorio di idee per affrontare insieme le sfide della transizione energetica e della gestione sostenibile delle risorse. Un momento in cui scienza, istituzioni, imprese e giovani potranno dialogare per immaginare una Calabria più resiliente, capace di trasformare le proprie risorse naturali in opportunità di crescita.

🔗 Per chi volesse approfondire:

📰 Il Lametino – https://www.lametino.it/Eventi/amantea-ospita-la-117esima-conferenza-internazionale-aeit-acqua-ed-energia-temi-cruciali-per-il-territorio.html

📰 La Nuova Calabria – https://www.lanuovacalabria.it/amantea-alla-conferenza-internazionale-aeit2025-ampio-spazio-ai-sindaci-acqua-ed-energia-temi-cruciali-per-il-territorio

Una recente indagine condotta dal Climate and Development Lab (CDL) della Brown University ha messo in luce in modo nitido le connessioni tra gruppi locali contrari ai parchi eolici offshore e realtà con interessi legati al settore dei combustibili fossili.

L’architettura dell’opposizione

Secondo il rapporto “Legal Entanglements: Mapping Connections of Anti-Offshore Wind Groups and their Lawyers in the Eastern United States” (luglio-agosto 2025), i gruppi che appaiono come “comitati locali” vengono sostenuti da think tank conservatori, studi legali e reti finanziate dal settore oil & gas. Queste organizzazioni veicolano disinformazione e avviano azioni legali mire a rallentare o bloccare progetti eolici offshore, ostacolando la transizione verso un’energia pulita.

Il fenomeno non è nuovo: già nel 2023-2024, altri studi della CDL avevano mostrato come queste reti trasferiscano “informazioni di supporto” — expertise, argomentazioni, legali, comunicazione — ai gruppi locali pur mantenendo un’apparenza “grassroots”. In alcuni casi, tra il 2017 e il 2021, il flusso di fondi è stimato in decine di milioni di dollari.

Reazioni e contrattacchi

In risposta alla pubblicazione dello studio, il gruppo Green Oceans ha inviato una richiesta formale a Brown per ritirare i contenuti in cui veniva associato a finanziamenti fossili. Green Oceans afferma di essere un’associazione locale, senza legami con l’industria petrolifera o think tank conservatori, e con fondi esclusivamente da singoli cittadini contrari all’industrializzazione costiera.

Brown University ha rinnovato il proprio impegno a favore della libertà accademica, sottolineando l’importanza di discutere temi controversi e di aprire il dibattito.

Perché è un tema cruciale

  • Questa rete sabotatrice ritarda progetti eolici cruciali per ridurre le emissioni e favorire un sistema energetico più sostenibile.
  • Le strategie legali e la disinformazione influiscono su percezioni pubbliche, decisioni politiche e costi dei progetti.
  • A livello internazionale, tattiche simili stanno emergendo anche in Europa e Australia, dove gruppi locali si ispirano alle strategie sviluppate negli Stati Uniti.

Questo caso mette in evidenza quanto sia cruciale vigilare su come le battaglie energetiche vengano raccontate e percepite dall’opinione pubblica. Per realtà come Creta Energie Speciali S.r.l., impegnata da sempre nella promozione e realizzazione di soluzioni rinnovabili, è essenziale mantenere un approccio basato su trasparenza, dati concreti e rigore scientifico. Solo così possiamo distinguere la critica costruttiva da quelle campagne orchestrate da interessi contrari alla transizione ecologica, e continuare a costruire insieme un futuro energetico più sostenibile e giusto.

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